Schede

venerdì 25 febbraio 2011

TRASLOCO!

Salve a tutti

per questioni puramente tecniche e di design questo sarà il mio ultimo post su questo blog, ma non temete, tutti i contenuti sono stati trasferiti qui.
Aggiungete il nuovo dominio del blog tra i vostri preferiti e buona navigazione!

Francesco Mandolini

lunedì 21 febbraio 2011

Il costo dell'istruzione

dal sito de Il Fatto Quotidiano


Chi pochi mesi fa ha scelto di venire a studiare a Londra, magari sperando di scampare alla disoccupazione post-lauream in Italia, si è invece improvvisamente trovato a fare i conti con l’università pubblica più costosa d’Europa. Non che prima fosse propriamente economica, ma oggi la quota annuale da versare si aggira intorno alle 3200 sterline (equivalenti a 3800 euro) e, se ci aggiungiamo gli alti costi degli affitti, che arrivano anche a più di mille sterline al mese in centro per una singola, e dei trasporti pubblici, risulta praticamente impossibile pensarsi solo come studente in questa città. Così, come accade spesso anche in Italia, i ragazzi sono costretti a pagarsi gli studi con i lavori più disparati.

Se poi si ha già una laurea triennale conseguita in Italia, si parte svantaggiati poiché considerati come Elq (Equal Level of Qualification). Cioè, sostanzialmente, le università ti percepiscono come un peso, dato che tu al momento dell’iscrizione possiedi una qualifica del medesimo livello e vieni tassato il doppio di uno studente normale, arrivando così a circa 6400 sterline annue.

E qui viene il bello: i recenti tagli fatti dal governo Cameron – oltre il 70% dei fondi per l’insegnamento e circa il 25% di quelli per la ricerca – metteranno le università in ginocchio (specialmente, sorpresa sorpresa, quelle umanistiche) le quali, secondo le prime stime, dovranno innalzare le tuition fees (questo il nome delle tasse universitarie) almeno fino a 9000 sterline annue solo per riuscire ad arrivare al pari con i costi di professori, personale amministrativo, manutenzione ecc. E lo studente Italiano già bollato come Elq? Questo aspetto non è ancora chiaro, ma se la teoria del “chi ha una laurea triennale paga il doppio delle tasse” dovesse essere applicata si arriverebbe all’astronomica cifra di 18 mila sterline annue per studiare in un’università pubblica. Tutto questo ovviamente nel peggiore dei casi, cioè quello in cui, dopo una triennale in Italia, non si voglia continuare con una laurea magistrale, ma cominciare un percorso di studi in terra inglese.

Dopotutto arrivare a pensare “forse era meglio rimanere a studiare in Italia non è sicuramente un’eresia, ma un legittimo dubbio che insorge in ogni studente italiano trapiantato nella città che non dorme mai.

Francesco Mandolini

lunedì 14 febbraio 2011

Se non ora quando?/Wake up Italy London 13/02/2011

Pensavate davvero che me ne stessi con le mani in mano???

Se non ora quando?/Wake up Italy London 13/02/2011

Francesco Mandolini

p.s.

nel frattempo ho avuto la fortuna di essere pubblicato anche sul Fatto Quotidiano, date un occhio al link qui sotto

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/14/londra-wake-up-italy/92007/

venerdì 10 dicembre 2010

La nobiltà e la plebe


Per la seconda volta mi trovavo a scrivere un post su Londra che non vedrà la luce, non dico mai ma sicuramente non per il momento.

Ieri c'è stata la quarta manifestazione in un mese contro i tagli all'istruzione pubblica operati dal governo inglese e, pur non essendo la più partecipata delle quattro, è sicuramente stata la più incisiva. La prima fece notizia per l'assalto di pochi (tradotti come molti dai media) alla sede del partito dei conservatori. La seconda vide l'utilizzo per la prima volta del kettling -o contenimento- in cui, come ricorderete, anche io sono rimasto imprigionato, la terza è stata straordinaria per la sua pacificità e la ricompensa fu un altro kettling e 146 arresti di studenti che “non volevano lasciare Trafalgar Square”, come se fosse reato passeggiare per una piazza.

Quella di ieri però era cruciale: 40.000 persone che manifestano sotto la House of Parliament durante una votazione non si vedono tutti i giorni in Inghilterra, anzi non si erano mai viste.
L'ardore e lo spirito ribelle che per tanto tempo ha caratterizzato gli inglesi negli ultimi venti anni si sono atrofizzati sia per la mancanza di nemici -con i laburisti al potere i sindacati non se la sono mai sentita di dargli veramente contro- , sia perchè il cittadino inglese si è sempre più calato nella sua veste di borghese politically correct.
Il risultato è stato un ritorno al potere dei Tories, seppur di misura e in coalizione, ed il consequenziale aumento delle prese di posizione degli stessi in tema d'educazione.
Perché proprio l'educazione? Beh molto semplicemente è il tentativo di rendere l'università un qualcosa di elitario cosicché gli interessi di pochi non vengano scalfiti.
Il fatto è che questa volta non si sono proprio regolati: nemmeno Berlusconi in uno dei suoi sogni più perversi avrebbe mai pensato di tagliare tutto in una botta l'80% dei fondi per l'insegnamento, il 25% di quelli per la ricerca, di aumentare l'orario di lavoro degli insegnanti diminuendone il numero e i salari (e non parlo di baroni delle università, ma anche di scuole medie e superiori), di obbligare le scuole a ridurre dell'88% il personale tecnico amministrativo (dai bidelli alle segretarie) per andare in parità coi bilanci e di cancellare gli EMA (una specie di stipendio percepito dagli studenti meritevoli) e gran parte delle borse di studio!

Il taglio di Cameron è pazzo e scellerato e le azioni della polizia (che subirà anch'essa un taglio del 30%) peggio. Ieri 4 studenti sono usciti gravemente feriti dalla manifestazione (uno dei quali ha subito un immediato intervento al cervello una volta giunto in ospedale), decine sono i contusi per le cariche subite (due di cui una a cavallo) i quali una volta storditi sono stati lasciati in terra senza soccorsi per ore. Un ragazzo disabile di mia conoscenza è stato buttato giù due volte dalla sua sedia a rotelle ieri pomeriggio, preso in spalla da un poliziotto e portato via dietro le camionette. Il fratello più grande di questo ragazzo, che lo assisteva, preoccupato dalla situazione ha chiesto di poterlo vedere e raggiungere, in tutta risposta è stato picchiato.
Gli studenti imprigionati nel kettling sono stati liberati solo a notte inoltrata quando la metro era già chiusa e molte volte scorrendo tra le due file di poliziotti che li scortavano all'uscita sono stati malmenati.

Sulla supposta democrazia inglese ho già avuto modo di discutere e quindi non aggiungo altro a riguardo; una cosa però mi ha dato da pensare: l'assalto all'auto di Carlo e Camilla.
I due si recavano in Rolls Royce al London Palladium -un teatro in peino centro, tra Oxford Circus e Piccadilly Circus- per vedere un opera quando, invece di scegliere la strada più sicura, l'autista gira per Regent Street dove si trovavano dei manifestanti tenuti al di fuori di Parliament Square.
Giustamente sono stati fischiati e insultati dalla folla quando ad un certo punto, mentre un ragazzo si avvicinava all'auto quel mostro di Camilla apre il finestrino, il ragazzo con in mano una specie di bastone fa come per colpire l'auto, il bobby lì presente (unico peraltro a scortare l'auto regale contro le migliaia in azione fino a poco prima) non fa nulla per intervenire, l'auto accellera e se ne va come niente fosse.

Io sono appena andato a fare la spesa in un supermercato che sta ad una fermata di metro da casa mia. Esco dal “tubo” e mi prendo una copia gratuita dell'Evening Standard, fotona a tutta pagina di Camilla nell'auto e titolone “Camilla was hit”. Ora è chiara la deviazione dell'autista.

Francesco Mandolini

giovedì 25 novembre 2010

e questa la chiamano democrazia

il pezzo che avrei dovuto postare oggi sul blog non è questo.
era un pezzo riguardante i tagli all'università proposti da Cameronalle università pubbliche. Si parla di cifre assurde  come il 60% da tagliare all'insegnamento e il 25% alla ricerca.
Comprensibilmente gli studenti cominciano ad avere le palle girate per la cosa e nelle scorse settimane ho documentato il tutto facendo interviste ai loro rappresentanti e docenti.
Per concludere avrei voluto inserire una visione della manifestazione di ieri (24 novembre); ovviamente ho partecipato e questa è la situazione in cui mi sono ritrovato, ragion per cui ho preferito postare un video piuttosto che scriverne. Lo trovate al link qui sotto.

Francesco e Albione - e questa la chiamano democrazia

un abbraccio amigos
Francesco